Ti è mai capitato di dire a te stesso Non ce la faccio, E’ più forte di me e poi hai rinunciato ad ottenere qualcosa? Questi sono momenti in cui la tua mente è entrata in sciopero, si rifiuta di collaborare, ti fa rinunciare a qualcosa, oppure ti costringe a fare ciò che non vorresti fare! Perché accade questo e come evitarlo? La mente ci rende persone uniche e ci caratterizza. In essa possiamo riconoscere diverse individualità. Come un’azienda è un costituita da un insieme di individui, allo stesso modo la mente è composta da più componenti che, nell’insieme, costituiscono la personalità, composta dalla porzione inconscia e da quella inconscia. L’inconscio rappresenta la parte più grande, non visibile e contiene le pulsioni che modellano comportamenti e conflitti. Ciascun sottoinsieme ha i suoi obbiettivi e i suoi problemi da risolvere. Come in azienda, se le condizioni dei lavoratori sono soddisfacenti, tutto procede bene, ma quando i dipendenti sono insoddisfatti, l’equilibrio salta e si generano tensioni, sino alla proclamazione di uno sciopero. Metaforicamente, la mente va in sciopero quando i suoi singoli componenti e le singole individualità non si trovano in armonia. Ecco così che le persone passano da fasi di squilibrio a fasi in cui riacquistano un sano equilibrio. Se ad esempio abbiamo aree della mente che traggono soddisfazione da un certo comportamento, come ad esempio il fumare, bisogna fare attenzione a vietare le sigarette: sarebbe come togliere di colpo la paga ad un dipendente! La mente si ribellerà e farà di tutto per riavere quello che le permetteva di soddisfare quel bisogno fatto di ritualità e gestualità: farà sciopero! Come fare allora per evitare che la mente vada in sciopero quando tu vuoi qualcosa?
- Per prima cosa non ci devono essere ne divieti, ne obblighi. O meglio, non ci devono essere elementi che vengono percepiti come tali. Per esempio, imporre una dieta, implica sia divieti che obblighi. E nel momento in cui la mente non è allineata a questa decisione, prima o poi si ribellerà. Bada bene che la componente inconscia è quella prevalente per cui, in apparenza, potresti essere assolutamente d’accordo con te stesso nel fare la dieta! E’ un sottile gioco delle parti! Barare non serve. Per riuscire, devi fare in modo che la tua decisione sia approvata dal tuo inconscio. Puoi farti aiutare da psicologi o altri professionisti del settore e, comunque, devi proporre cambiamenti che abbiano benefici rispetto all’attuale abitudine che vuoi modificare.
- Assodato quanto detto al punto precedente, non proporre esagerazioni. Considera e rifletti sui tuoi limiti. In altri termini, contestualizza i tuoi limiti! Se il cambiamento è “strong”, suddividilo in più tappe. E’ bene, sì, porsi obbiettivi ambiziosi, ma è bene farlo senza utopie ed è bene farlo programmando il percorso. Tenendo conto delle difficoltà da superare e delle forze che puoi mettere in campo in quel momento. E’ difficile pretendere di passare dal mangiare tutto quello che vuoi ad una dieta che presuppone di mangiare il minimo indispensabile. Il rischio di fallimento è alto nel tempo e ogni fallimento indebolisce la tua autostima. E’, invece, molto più probabile riuscire se scomponi l’obiettivo in più tappe. Si allungano i tempi, ma si portano a casa i risultati!
- Se vedi che la realizzazione del tuo progetto entra in crisi, e la tua mente ti sta sabotando (di solito lo fa con le modalità più subdole ed invisibili!) è sbagliato sforzarti e lottare nel modo tradizionale. Cambia approccio! Cambia strategia! Spendi energie per comprendere qual’è la ragione nascosta e la spinta che ti porta ad agire in quel modo. Agisci da politico e non da soldato! Se creerai le condizioni per far si che la tua mente collabori, lei lo farà e quello che vuoi che accada, accadrà! Come in ogni contrattazione aziendale che si rispetti, entrambe le parti ci devono guadagnare qualcosa!