Il colesterolo nel sangue è in gran parte prodotto dall’organismo e in minima parte introdotta con la dieta e si ritrova sotto forma di “colesterolo buono” (HDL) e “colesterolo cattivo” (LDL). L’ipercolesterolemia rappresenta uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, ma non è esclusiva del soggetto adulto: può verificarsi per motivi genetici anche in bambini piccoli, per cui nelle famiglie con ipercolesterolemia è sempre opportuno valutare il tasso di colesterolo anche nei bambini. Un corretto stile alimentare e di vita è fondamentale nel mantenerre i valori di colesterolo LDL entro i limiti di norma. Cardini della terapia nutrizionale sono la normalizzazione del peso corporeo e della circonferenza addominale, un basso apporto di grassi saturi, la quantità di colesterolo introdotta giornalmente (massimo 200 – 250 mg) e l’inserimento di alimenti ad effetto ipocolesterolemizzante. Nelle forme più lievi l’approccio nutrizionale può rappresentare l’unica terapia ma, anche nei casi più impegnativi, l’associazione dell’alimentazione adeguata con la terapia farmacologica è di grande aiuto.
Raccomandazioni dietetice generali.
- Mangiare cibi con un basso contenuto di grassi saturi e colesterolo e con elevato contenuto di amido e fibre e basso tenore in zuccheri semplici.
- Inserire nell’alimentazione cibi naturali ad effetto ipocolesterolemizzante quali soia, lupini, avena.
- Cucinare senza grassi: preferire come metodi di cottura la bollitura, il vapore, o la grigliatura piuttosto che la frittura o la cottura in padella.
- E’ possibile inserire nell’alimentazione integratori che riducono l’assorbimento intestinale del colesterolo (beta-glucani, psillio, steroli vegetali). Se si assumono prodotti contenenti steroli vegetali è opportuno assumerli nel pasto giornaliero che contiene alimenti di origine animale (il colesterolo è assente dagli alimenti di origine vegetale) ed in quantità non superiore a 2 g al giorno – salvo diverso parere medico.
Alimenti da evitare
- Grassi animali: burro, lardo, strutto, panna.
- Pane confezionato con burro o strutto.
- Frattaglie (fegato, cervello, reni, rognone, cuore).
- Insaccati ad elevato tenore in grassi saturi, parti grasse delle carni.
- Latte intero o condensato, yogurt intero, formaggi ad elevato tenore in grassi saturi e colesterolo.
- Maionese e altre salse elaborate.
Alimenti da usare con moderazione
- Molluschi e crostacei (seppie, polipi, gamberi, ostriche, vongole, cozze, ecc.): non più di 1 volta alla settimana
- Pasta all’uovo o prodotti da forno confezionati con uova (massimo 2 volte alla settimana).
- Vino (soprattutto nei casi di ipercolesterolemia associata ad ipertrigliceridemia).
Alimenti consentiti
- Pane, pasta e riso integrali; avena, orzo, farro.
- Legumi da 2 a 4 volte alla settimana, dei quali almeno una volta soia o lupini.
- Pesce almeno 2-3 volte a settimana.
- Carne sia rossa che bianca a patto che provenga da un taglio magro e che sia privata del grasso visibile.
- Pollame senza pelle.
- Affettati quali prosciutto cotto, crudo, speck sgrassati oppure bresaola, affettato di tacchino/pollo: massimo 2 volte alla settimana.
- Latte e yogurt a bassa percentuale di grassi (scremati o parzialmente scremati): 1-2 porzione al giorno.
- Formaggi freschi o light, oppure formaggi stagionati prodotti con latte che durante la lavorazione viene parzialmente scremato (come il Grana Padano): 2 volte alla settimana.
- Olii vegetali polinsaturi o monoinsaturi come l’olio extravergine d’oliva, l’olio di riso o l’olio monoseme (soia, girasole, mais, arachidi).
- Consumare almeno 2-3 porzioni di verdura e 2 porzioni di frutta al giorno (che riducono le “calorie” e forniscono, vitamine e antiossidanti).
Regole comportamentali
- Eliminare i chili di troppo e normalizzare il “girovita”, indicatore della quantità di grasso depositata a livello viscerale, che legato al rischio cardiovascolare. Valori superiori a 94 cm nell’uomo e ad 80 cm nella donna si associano ad un “rischio moderato”, valori superiori a 102 cm nell’uomo e ad 88 cm nella donna sono associati ad un “rischio elevato”.
- Praticare uno stile di vita attivo (vai al lavoro a piedi, in bicicletta o parcheggia lontano, se puoi evita l’uso dell’ascensore)
- Praticare attività fisica almeno tre volte alla settimana (l’attività fisica aumenta il colesterolo “buono” a scapito di quello cattivo), facendo sport aerobici, di moderata intensità e lunga durata (ciclismo, ginnastica aerobica, cammino a 4 km ora, nuoto).
- Evitare il fumo (che fa abbassare il livello di colesterolo “buono”).
- Verificare periodicamente la coesistenza di ipertensione arteriosa e diabete mellito.
False credenze
Molte sono le false credenze tramandate sotto diverse forme. In realtà:
- il colesterolo è di fondamentale importanza per il nostro organismo. Interviene nella sinetesi e riparazione delle membrane cellulari, è il precursore della vitamina D, degli ormoni steroidei e di quelli sessuali (androgeni, testosterone, estrogeni e progesterone), è contenuto nell’emoglobina ed è il precursore dei sali biliari.
- le uova fanno bene purché non si superino le 2-3 uova intere o tuorli a settimana (conteggiare come una porzione di uova anche l’assunzione di pasta all’uovo o prodotti da forno contenenti uova).
- latticini e formaggi debbono essere consumati nelle corrette quantità. Con la loro eliminazione rinunciamo ad un ottimo apporto di calcio, proteine ad alto valore biologico e molte vitamine, in particolare quelle del gruppo B e la A. La porzione raccomandata è di 50 grammi di formaggio stagionato e di 100 grammi di formaggio fresco, 2 volte alla settimana.
- vanno eliminati gli insaccati ad elevato tenore in grassi saturi, mentre altri affettati possono essere consumati nelle corrette quantità e frequenza (prosciutto cotto, crudo, speck sgrassati oppure bresaola, affettato di tacchino/pollo). Si possono assumere sino a 2 volte alla settimana come pietanza in porzioni di circa 50 grammi.
- Il rapporto tra caffè e colesterolemia dipende dal tipo di miscela e dalla modalità di preparazione, anzi i suoi componenti antiossidanti potrebbero avere un effetto favorevole sul colesterolo LDL. Comunque meglio scegliere la qualità arabica più pregiata e meno ricca in caffeina e non superare le 3 tazzine al giorno. Analogamente, non ci sono sufficienti evidenze sul ruolo del caffè decaffeinato sui livelli di colesterolo.
- Il vino, assunto in minime quantità (1 bicchiere da 125 ml al giorno per la donna e 2 bicchieri per l’uomo), può influire positivamente sui livelli di colesterolo. Il vino rosso, infatti, agisce sull’attività del fegato stimolando la produzione di colesterolo “buono”. In quantità superiori l’effetto benefico svanisce e può, invece, determinare un aumento dei trigliceridi nel sangue.
Avvertenze: i consigli dietetici forniti sono puramente indicativi e non debbono essere considerati sostitutivi delle indicazioni del medico, in quanto alcuni pazienti possono richiedere adattamenti della dieta sulla base della situazione clinica individuale.
Hamburger di ceci cotto al vapore: ingredienti per 4 persone
Ecco un facile menu da preparare in 15 minuti e cuocere in 20 minuti.
Preparazione hamburger
- 1 spicchio di aglio
- 500 g di ceci lessati (in scatola)
- 2 fette di pan carré
- 1 scalogno
- 2 uova medie
- 2 cucchiaini di senape (10 g)
- sale q.b.
Contorno cotto al vapore
- 4 zucchine medie
- 4 carote di media gradezza
- 4 patate di media grandezza
Salsa di accompagnamento
- 1 cucchiaio di maionese (10 g)
- 1 cucchiaio di ketchup (10 g)
Tagliate a liste le verdure e cuocetele al vapore per 10 minuti. Scolate i ceci lessati, metteteli in un frullatore con l’aglio, lo scalogno tritato, la senape, le uova, il pancarré a cubetti e il sale. Ottenete una massa granulosa: a questo punto estraete metà del composto e ponetelo in una ciotola. Frullate quindi l’altra metà fino a che diventi una crema liscia e omogenea, unitela con la metà granulosa e con l’impasto ottenuto formate 8 hamburger. Cuoceteli su una bistecchiera ben calda per 10 minuti rigirandoli su entrambi i lati. Serviteli accompagnandoli con le verdure cotte al vapore, maionese e ketchup. Questa ricetta può essere anticipata da un primo di pasta o riso o, in alternativa, può essere consumata come piatto unico. Il piatto è ricco in fibra. I ceci, così come in generale tutti i legumi, sono una buona fonte di amido a lento assorbimento. Buono anche l’apporto di calcio, vitamina C e vitamina A. La ricetta è adatta anche ai bambini dai 3 anni in su.
Valori nutrizionali della ricetta | ||
Valori nutrizionali per 4 persone | Valori nutrizionali per 1 persona | |
calorie Kcal | 1544 | 386 |
Macronutrienti | ||
carboidrati | 208 g | 52 g |
proteine | 84 g | 21 g |
grassi totali | 40 g | 10 g |
di cui saturi | 8 g | 2 g |
di cui monoinsaturi | 12 g | 3 g |
di cui polinsaturi | 20 g | 5 g |
Micronutrienti | ||
calcio | 384 mg | 96 mg |
vitamina C | 92 mg | 23 mg |
vitamina A | 2116 mcg | 529 mcg |
fibre | 52 g | 13 g |
colesterolo | 456 mg | 114 mg |