Curare l’influenza con l’omeopatia

L’influenza è una forma virale tipica della stagione fredda.  Il contagio è elevato ed avviene per via aerea attraverso le goccioline di saliva disperse nell’aria. L’incubazione va da uno a tre giorni, mentre la fase acuta dura 3-4 giorni. I sintomi caratteristici sono febbre, dolori alla testa e alle articolazioni, tosse, raffreddore, mal di gola, infiammazione delle vie respiratorie, un generale senso di debilitazione e di debolezza, talvolta nausea e disturbi gastrointestinali. Segue una progressiva remissione della sintomatologia e spesso rimane un senso di astenia, che può durare anche 1 o 2 settimane. L’influenza si cura principalmente con il riposo a letto. La medicina tradizionale interviene con analgesici, antipiretici e antinfiammatori.  Essendo di origine virale l’uso degli antibiotici è inutile e la loro introduzione dovrebbe essere esclusivamente guidata dall’insorgenza di sovrainfezioni e complicanze di origine batterica, come ad esempio otiti e broncopolmoniti. Oggi viene consigliata la vaccinazione profilattica antinfluenzale, specialmente in età geriatrica e nei soggetti a rischio di complicanze (pazienti cardiopatici, pneumopatici o diabetici). I vaccini vengono preparati con virus inattivati e conferiscono un’immunità di 4-6 mesi. L’omeopatia è di grande aiuto nella terapia antinfluenzale perché stimola il potenziale di autoguarigione del corpo: rimedi si scelgono non in base ai sintomi manifestati dal paziente, ma in base alla sua modalità reattiva.  Per l’omeopatia non esiste l’influenza, ma esiste il paziente che manifesta la sindrome influenzale con quelle modalità. Vediamo un esempio di come viene fatta una selezione dei possibili rimedi (tra i diversi  rimedi disponibili), in base ad alcune modalità chiave.

1. I Rimedi Omeopatici dell’Influenza

Aconitum napellus è il rimedio dei disturbi acuti che spesso compaiono dopo esposizione a vento freddo e secco. Cura le influenze improvvise con brusco innalzamento della temperatura, solitamente nelle ore serali. Il viso è congesto e arrossato, la cute è secca, le pupille sono contratte. Il paziente ha una grande sete d’acqua fredda. I sintomi si presentano con dolori nevralgici acuti, bocca calda e secca,estremità fredde. È presente un forte stato ansioso e il paziente è molto agitato, e non vuole rimanere solo.

Belladonna è il rimedio della febbre elevata con abbondante sudorazione. Anche in questo caso la febbre è improvvisa ed elevata. Vi è una forte cefalea pulsante e martellante, fotofobia, pelle calda e arrossata. Non sopporta luce e rumori, peggiora con il movimento. Belladonna delira per la febbre, digrigna i denti ed è fortemente agitato. Il rimedio è indicato soprattutto quando la forma influenzale è accompagnata da forte mal di gola senza presenza di pus, tonsille gonfie e arrossate, dolore alla deglutizione, senso di soffocamento legato alla secchezza della gola.

Eupatorium perfoliatum. Anche in questo caso l’esordio febbrile è brusco con febbre alta, specialmente tra le 7 e le 9 del mattino. Il paziente ha forti brividi, dolori acuti agli arti e alla schiena. La forma influenzale si manifesta con forte raffreddore con starnuti violenti, cefalea con dolore ai globi oculari, lacrimazione. È presente anche tosse secca e stizzosa, dolori e fastidi alla laringe, malessere generale, vomito di bile. Il soggetto è triste, abbattuto, molto debilitato.

Nux vomica. Si utilizza quando è presente febbre elevata ed il paziente è immobilizzato dal freddo, ha convulsioni febbrili, cefalea e fotofobia. Caratteristica peculiare è un raffreddore violento con starnuti e scolo nasale. La forma influenzale si manifesta anche con disturbi gastrointestinali con stipsi ostinata. Il paziente è iperattivo anche durante la malattia, irritabile, preoccupato per scadenze e impegni imminenti. Spesso ricorre a farmaci e stimolanti per ristabilirsi nel più breve tempo possibile.

C’è un altro importante rimedio che presenta sintomi gastrointestinali legati alla forma influenzale: Arsenicum album. Come nux vomica ha un forte raffreddore con scolo nasale, ma l’esordio della febbre è più graduale. Tutti i sintomi peggiorano con il freddo ed una chiave del rimedio è il bruciore. Il paziente arsenicum ha bruciori diffusi alla gola, alle congiuntive, allo stomaco. Ha nausea, vomito, dolori gastrici, diarrea acquosa. Il soggetto è debilitato, agitato, angosciato soprattutto di notte. La sindrome influenzale causa una forte prostrazione, infatti il rimedio aiuta a stimolare la ripresa.

Bryonia si utilizza quando i sintomi influenzali si presentano soprattutto dopo esposizione al vento freddo e umido. I dolori articolari sono molto forti e costringono il paziente all’immobilità; le labbra sono rosse e gonfie, la deglutizione è difficoltosa, la tosse secca è violenta e provoca dolori forti al petto. È presente spesso stipsi e tutti i sintomi peggiorano con il movimento. Un elemento chiave del rimedio è la secchezza di tutto l’organismo (gola e mucose in particolare). Di solito l’esordio influenzale è graduale ma sintomi e malessere persistono per diversi giorni. Il paziente è irritabile, vuole stare solo e in silenzio e si rifiuta di parlare.

Apis si usa quando la febbre, che è elevata, si accompagna con forte arrossamento della gola, con dolori di tipo pungente e senso di bruciore intenso. Il paziente non ha sete, c’è una diminuzione della diuresi e una forte prostrazione nervosa. La febbre è alta, nel corpo si alternano zone calde e zone fredde. Tutti i sintomi peggiorano con il calore e negli ambienti chiusi.

2. Rimedi utili quando i sintomi influenzali sono vaghi e indefiniti, ma si prolungano per giorni debilitando molto il paziente: 

Ferrum phosphoricum presenta sintomi generali come febbre più o meno elevata ad esordio lento, astenia marcata, sudorazione profusa, dolori muscolari. Questo rimedio è utile quando il soggetto accusa sintomi a carico della gola e della trachea, otiti e tonsilliti. La gola è gonfia e rossa. Ferrum ph. ha le difese molto basse, lamenta estrema debolezza, soffre di epistassi e secrezioni nasali striate di sangue.
Gelsemium presenta dei sintomi simil-influenzali meno definiti. Il paziente è estremamente spossato, ha sonnolenza, febbre bassa e continua, vertigini, lentezza dei movimenti. Caratteristica tipica del rimedio è un’intensa cefalea occipitale e frontale che migliora urinando. Ha brividi di freddo, assenza di sete, tonsille infiammate, raffreddore con scolo acquoso. Gli arti inferiori sono pesanti, è presente dolore muscolare diffuso a tutto il corpo. La debolezza estrema (che può persistere per giorni) determina un rallentamento delle normali attività. Il paziente ha una ripresa lenta ed è soggetto a numerose ricadute, soprattutto se è turbato a livello emotivo da preoccupazioni, ansie, cattive notizie.

3. Rimedi Omeopatici per la componente suppurativa

Pyrogenium (preparato a partire da un autolisato di carne bovina, suina e di placenta umana, diluiti e dinamizzati secondo la prassi omeopatica).

Isintomi guida per la sua scelta sono: 1) La presenza di suppurazioni come un ascesso, un flemmone, anche un semplice granuloma dentario. 2) Il cattivo odore delle secrezioni. 3) Dolenzia locale (spesso pulsante) e/o generale con agitazione.

Posologia: 5 CH granuli 3 gr.li x 3 → 2 v/al dì.

N.B.: Pyrogenium è da preferire ad Hepar se la suppurazione è chiusa o di difficile drenaggio (Es.: granulomi chiusi, sinusiti facciali purulenti etc.).

Hepar Sulfur

Trova indicazione quando sono presenti i seguenti sintomi:

  • Suppurazione iperalgica aggravata dal contatto e dalla pressione, con ipersensibilità al freddo.
  • Miglioramento col calore locale e col tempo mite.
  • Grande irritabilità e rabbia scatenata dal dolore.

E’ importante ricordare che, mentre le alte diluizioni di Hepar–Sulfur (15 CH, 30 CH, 200 CH) favoriscono il riassorbimento della suppurazione, le basse: (4 CH e 5 CH), favoriscono la sua fuoriuscita. Pertanto, in caso di suppurazioni con difficoltà al drenaggio s’impone la scelta di Pyrogenium a diluizioni medio-alte. Nel caso di raccolte con possibilità di sfogo all’esterno (come un ascesso gluteo, di flemmoni o foruncoli dei tessuti molli), Hepar-Sulfur va somministrato in bassa diluizione (5 CH: 3-4 granuli per 3 volte al dì), perché facilita l’apertura della raccolta purulenta (Hepar era chiamato il “bisturi omeopatico”).

Mercurius Solubilis (Nitrato di mercurico).

Trova indicazione in caso di flogosi suppurative interessanti l’orofaringe (gengive e tonsille), coi seguenti segni caratteristici:

  • Lingua gonfia con induito denso-giallastro.
  • Scialorrea secondaria.
  • Saliva nauseabonda con alitosi pesante.

Posologia: Mercurius solubilis 5 CH 3-4 gr.li 3 volte al dì; se c’è febbre utile associare Belladonna 5 CH 3 gr.li 3 volte al dì.

Silicea

E’ spesso decisivo nelle suppurazioni croniche, recidivanti, o fistolizzate.

Indicazioni più frequenti:

  • Fistole anali o coccigee od in altre sedi.
  • Osteomieliti
  • Otorree croniche post-otitiche.

Posologia: Silicea in monodosi dalla 9 CH a salire:

  • Silicea 9 CH il primo giorno;
  • Silicea 12 CH il secondo giorno;
  • Silicea 15 CH il terzo giorno;
  • Silicea 30 CH il quarto giorno.

Se le suppurazioni datano da vecchia data: Silicea 15 CH gr.li, 5 gr.li una volta al dì, poi distanziare col miglioramento.

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