Per comprendere quali possono essere le cause che portano alle intolleranze alimentari è necessario evidenziare tutta una serie di fattori che influenzano, direttamente o indirettamente, l’integrità funzionale della barriera intestinale. È evidente che se la funzionalità dell’intero apparato digestivo è buona, a iniziare dalla masticazione sino all’assorbimento dei nutrienti da parte dei villi, non vi saranno problematiche di intolleranze alimentari. Se invece qualche meccanismo si inceppa (scarsa masticazione, difficoltà digestive o situazione di disbiosi intestinale) allora la possibilità che si sviluppino delle intolleranze alimentari, dipenderà dalla condizione della mucosa intestinale; se la mucosa intestinale è integra ed efficiente eseguirà il suo compito di filtro in maniera da far passare nel sistema sanguineo e linfatico solo i nutrienti; al contrario se la permeabilità dell’intestino, non è ottimale, allora sostanze non completamente digerite, potranno passare. Queste molecole, a contatto con il GALT (il sistema immunitario intestinale) non verranno riconosciute come “amiche”, come nutrienti utili per l’organismo, ma al contrario come aggressori. È quindi nell’intestino, e in particolare nell’integrità della barriera mucosa dell’intestino tenue, dove avviene l’assorbimento dei nutrienti, che si gioca la partita delle intolleranze alimentari. Ma se la non integrità della mucosa intestinale è la causa che porta l’organismo all’intolleranza, quali sono i fattori responsabili del suo deterioramento?
La flora batterica intestinale:
L’intero tratto digerente ospita fra microrganismi amici, innocui e patogeni più di 400 specie e solo le migliaia di miliardi di batteri che vivono normalmente nel tratto gastrointestinale dell’adulto medio pesano circa 1,5 kg; il numero totale di batteri presenti nel nostro intestino supera quello delle cellule dell’intero organismo umano. In particolare ci soffermeremo sulla presenza della flora batterica nell’intestino tenue dove si svolge la partita dell’assimilazione dei nutrienti. Qui la densità della popolazione batterica cresce notevolmente dalla parte superiore a quella inferiore di questo tratto intestinale con valori che vanno dai diecimila organismi, ai centomila fino ad arrivare a dieci milioni per millimetro. La varietà di flora che ritroviamo nell’intestino tenue comprende streptococchi, una varietà di lieviti, fra cui la candida, che riveste un ruolo importante nelle intolleranze alimentari, enterobatteri alcuni dei quali anche pericolosi e batteri alleati. La superficie intestinale può essere considerata come una sorta di “campo di battaglia” dove in continuazione microrganismi di varie specie si contendono lo spazio. Ecco che un’intolleranza alimentare nasce in conseguenza di una mucosa intestinale in cattive condizioni. Questo dipende soprattutto dalla non adeguata colonizzazione delle pareti intestinali da parte dei batteri benefici della flora intestinale, prima barriera difensiva. Tra i principali distruttori della flora batterica intestinale troviamo l’abuso di farmaci (protagonisti maggiori sono gli antibiotici, gli antiacidi, i lassativi, gli antinfiammatori, gli antidepressivi, la pillola anticoncezionale).
Stile di vita alimentare: “siamo quello che mangiamo”
Negli ultimi quarant’anni l’industrializzazione incalzante e la diffusione del cibo su scala internazionale, hanno provocato dei fenomeni che non conoscevamo prima, di cui il principale è la manipolazione alimentare. Con questo s’intendono tutti i procedimenti industriali di tipo chimico e fisico, che portano alla produzione di un cibo che biologicamente non è più intatto. Nella coltivazione dei terreni, si ha una intensiva manipolazione chimica. Il latte viene manipolato, pastorizzato e sterilizzato per far si che si mantenga più a lungo. Le mucche che lo producono subiscono trattamenti a base di ormoni e antibiotici per mantenere un’alta produzione. Questi due prodotti sono oggi praticamente in ogni alimento da noi ingerito e fanno parte delle due intolleranze primarie. Un’altro ruolo importante per le intolleranze è rivestito dagli “additivi alimentari”. Vent’anni fa gli additivi chimici permessi negli alimenti erano ottantacinque, oggi sono più di millequattrocento, la maggior parte dei quali mai testati sull’uomo e per alcuni dei quali addirittura non vi è l’obbligo della menzione in etichetta. Altra causa importante delle intolleranze sono i metalli pesanti: alluminio, mercurio, piombo etc. Diversamente dalle allergie i sintomi compaiono anche fino a 72 ore dopo l’assunzione. I sintomi e le patologie correlate alle intolleranze alimentari possono interessare qualsiasi organo e apparato. Si è visto che generalmente le intolleranze alimentari interessano quegli alimenti che vengono consumati con maggior frequenza o addirittura giornalmente: escludere l’alimento verso cui si è intollerante è necessario, ma se non si agisce sulle cause, si continueranno a sviluppare ulteriori intolleranze verso altri alimenti fra quelli assunti più frequentemente. Di seguito elenchiamo le patologie che possono avere quale causa un’intolleranza alimentare:
- Apparato gastrointestinale: diarrea, crampi, coliche, dolori addominali, gonfiore, nausea, difficoltà digestive, reflusso gastroesofageo, eruttazioni, gastrite, duodenite, colite, infiammazioni intestinali croniche, colite ulcerativa.
- Apparato respiratorio: asma, difficoltà di respirazione, muco, tosse, sinusite, rinite, poliposi nasali e paranasali, etc.
- Cute: prurito, psoriasi, acne, orticaria, eczema.
- Articolazioni e muscoli: dolori, crampi muscolari, spasmi, tremori, artrite, rigidità, fibromialgia etc.
- Sistema nervoso centrale: mal di testa, emicranie, sonnolenza, stanchezza affaticamento, vertigini, difficoltà di concentrazione, depressione, ansia, insonnia, iperattività, etc.
- Apparato uditivo: ronzio, dolore, sensibilità ai suoni, perdita d’udito, etc.
- Apparato genito-urinario: minzioni frequenti e dolorose, enuresi, mestruazioni dolorose, infiammazioni vaginali, etc.
- Sistema circolatorio: angina, palpitazioni, tachicardia, aritmie, infiammazioni venose, emorroidi, anemia, etc.
Gli alimenti principalmente responsabili delle intolleranze alimentari sono il latte vaccino, il grano, l’olio d’oliva, le uova, la carne di maiale, il pomodoro ed lieviti.
Alcuni consigli
- Prima di tutto evitate il più possibile i farmaci, soprattutto gli antibiotici e gli antinfiammatori, entrambi estremamente deleteri per l’integrità della barriera gastroenterica. Non dimenticate che i farmaci sono strumenti presiozi quando realmente servono, ma spesso tendiamo ad abusarne senza tener conto degli effetti collaterali che la loro assunzione comporta.
- Se avete otturazioni al mercurio nella vostra dentatura, provvedete alla loro rimozione, con modalità sicura, onde evitare l’inquinamento lento da mercurio.
- Fate dei vostro pasti, colazione, pranzo e cena, occasioni di relax e di piacere, dedicandovi il giusto tempo, masticando con calma ed evitando stress e fretta.
- Non fatevi mai mancare frutta e verdura cruda. Sono ricche di enzimi digestivi e la loro introduzione nella dieta quotidiana aiuta molto il lavoro del pancreas, vi rifornisce di vitamine, fibre e minerali di importanza fondamentale.
- Cercate di depurare ogni giorno il vostro organismo bevendo acqua in abbondanza, preferibilmente lontano dai pasti.
- Fate giornalmente del movimento, scegliendo uno sport che vi sia gradito, per dare vigore non solo al corpo ma anche allo spirito.
- Abbandonate senza rimpianto gli alimenti raffinati: sono solo fonte di calorie e hanno bassissimo valore nutritivo.
- Ponete sempre attenzione ai cibi cui siete risultati intolleranti, evitandoli il più possibile.