“Vivere alcalini, vivere felici” è un progetto di vita a cui tutti dovrebbero aspirare, un vero e proprio obiettivo per raggiungere l’equilibrio psico-fisico necessario per star bene. La considerazione basilare è che dallo stato di salute della matrice extracellulare dipende sia il benessere delle cellule sia il corretto scambio di informazioni fra i vari organi e apparati. Quando l’ambiente extra-cellulare non è più in grado di soddisfare il corretto scambio tra sangue e tessuti, le cellule diventano una struttura biologica rigida e che tende rapidamente ad invecchiare, con l’insorgere di malattie e disturbi. Tra i primi fattori responsabili di un ambiente extra-cellulare ostile, vi è sicuramente l’alterazione del pH, nel momento in cui passa dall’originale stato di neutro-basicità (intorno a 7.4) a quello acido. Nasciamo alcalini e moriamo acidi, questo è questo il punto centrale ed il rapporto tra la condizione di Acidosi e l’insorgere di alcune patologie, sia nel momento iniziale che nel loro decorso, è fortemente legato proprio a un accumulo di acidi nella matrice interstiziale, cioè nello spazio fra cellula e cellula.
Questi sono alcune esempi delle problematiche a cui ci porta la progressiva acidificazione dell’organismo:
- stanchezza;
- infiammazione;
- fibromialgie;
- ansia;
- depressione;
- sovrappeso;
- dolori muscoloscheletrici;
- cefalee;
Come si può ristabilire quindi il corretto stato di salute del corpo? Semplice, ripristinando l’equilibrio acido-base dell’ambiente extracellulare, dei tessuti e dei fluidi degli organi. L’obiettivo si può raggiungere attuando uno “stile di vita alcalino”, basato cioè su una costante attività fisica, su uno stato di benessere psichico e, soprattutto, su un’alimentazione equilibrata, che escluda un eccessivo consumo di carboidrati e farine raffinate, acidificanti per definizione. Solo in questo modo sarà possibile ristabilire l’originale natura alcalina del corpo umano e mettere in atto quel processo tanto desiderato dal medico e dal paziente chiamato guarigione.