Dolci e Frutta quando?

Nelle nostre abitudini alimentari il consumo di dolci è andato crescendo in maniera vertiginosa. Considerate le nostre abitudini, almeno due sono i comportamenti da correggere con urgenza:

  • ridurre la dolcificazione e abolire lo zucchero raffinato (non dimentichiamo che fino a tempi relativamente recenti l’uomo ha trovato il sapore dolce unicamente nella frutta e in un po’ di miele);
  • consumare il dolce lontano dai pasti, a colazione o come spuntino all’ora del tè. Gli zuccheri semplici, che danno il caratteristico sapore dolce al cibo, sono costituiti da mono e disaccaridi. Sia gli uni che gli altri non debbono subire alcuna elaborazione a livello dello stomaco ed ogni sosta obbligata nel tratto digestivo precedente l’intestino tenue, provoca fermentazione, gonfiori, acidità, cattivo assorbimento. A rigore, gli zuccheri semplici non si dovrebbero abbinare a quelli complessi (cioè a cereali, farine, fiocchi): la prima digestione degli amidi, ricordiamolo, inizia in bocca per poi proseguire nello stomaco. Dovremo allora dare l’addio definitivo a torte, biscotti, budini e simili? E’ sicuramente un prezzo alto, ma i benefici sono immensi! Per molte persone che non sono disposte ad impegnarsi, si tratta di trovare la giusta mediazione tra una corretta combinazione alimentare e se stessi: basterà personalizzare con buon senso una sana modalità di assunzione.
I golosi

Ecco le indicazioni pratiche, praticabili anche dai più golosi:

  • preferire dolci caserecci;
  • abolire le farine raffinate che, avendo un sapore meno pieno, richiedono una maggior quantità di sostanza dolcificante;
  • mangiare il dolce da solo, preferibilmente a metà pomeriggio (una specie di “ora del tè”);
  • per dolcificare torte e biscotti, adoperare succo di frutta e frutta fresca dolce. Per meglio caratterizzare il sapore dolce si può fare uso di miele, melassa, succo di acero, malto, oppure zucchero integrale di canna o di acero.
La frutta

Il consumo di frutta deve seguire alcune avvertenze che, se non rispettate, rischiano di vanificare i vantaggi attesi:

  • la regola fondamentale è mangiare la frutta lontano dai pasti. Inoltre la frutta è ottima per la prima colazione o per la merenda mattiniera o pomeridiana.

Per quanto riguarda la frutta, data l’estrema varietà, riteniamo utile suddividerla nel modo seguente:

  • frutta acidula: contiene circa il 15% di zuccheri e fornisce un apporto calorico di circa 60 Cal. (limoni, meloni, albicocche, arance, mele, ciliegie);
  • frutta zuccherina: contiene dal 15% al 75% di glucidi, fornisce un apporto calorico compreso tra 70 e 370 Cal. (castagne secche) e comprende frutta fresca, sciroppata e secca (cachi, fichi, banane, datteri);
  • frutta oleosa: è caratterizzata da un elevato contenuto di lipidi (50-65%) e protidi (10-20%). L’apporto calorico si aggira mediamente intorno alle 600-650% Cal. (mandorle, noci, pinoli, pistacchi).
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