Ozonoterapia

Cos’è l’ozonoterapia?

L’ozonoterapia è un trattamento medico che utilizza una miscela di ossigeno e ozono come agente terapeutico per trattare una vasta gamma di malattie. Il razionale di impiego si basa sul concetto che basse concentrazioni di ozono possono rivestire importanti funzioni sulla cellula e numerosi sono stati i meccanismi d’azione dimostrati che confermano questa evidenza clinica. L’ozono si forma spontaneamente nell’atmosfera durante le scariche elettriche dei fulmini che trasformano la molecola dell’ossigeno (O2) in Ozono (O3): l’ozono quindi, è una particolare forma di ossigeno potenziato, una sorta di “super-ossigeno”. Una molecola di ozono è formata da tre atomi di ossigeno ed è instabile: tende infatti a trasformarsi spontaneamente nell’arco di diversi minuti in ossigeno (O2). E’ proprio da questa instabilità che derivano le sue proprietà benefiche. Per uso medico la miscela di ossigeno-ozono viene prodotta da una apposita apparecchiatura certificata in conformità con gli standard stabiliti (all’interno dell’Unione Europea deve soddisfare le direttive CE).

L’ozono normalizza e riequilibra il sistema immunitario, possiede proprietà antidolorifiche e antinfiammatorie e migliora il metabolismo cellulare. Nelle zone del corpo dove viene somministrato, l’ozono migliora la circolazione sanguigna, soprattutto il microcircolo e i capillari, scioglie i grassi corporei (molto efficace contro cellulite e adiposità localizzate) e decontrattura i muscoli.

 

Come funziona?

Tre sono i meccanismi fondamentali di azione che portano a molteplici effetti biologici: ossigenazione, attività antiossidante, azione antimicrobica.

Le proprietà terapeutiche dell’ozono sono:

– azione antiinfiammatoria e antalgica

– attivazione dei processi riparativi e rigenerativi

– fluidificazione del sangue

– immunostimolazione

– immunomodulazione

– riduzione della insulinoresistenza

– stimolo dei processi di detossificazione

 

Come si esegue?

L’ozono può essere somministrato con diverse modalità, tutte approvate dal Ministero della Salute:

1. Somministrazione per via venosa: Grande autoemoinfusione (GAEI)

2. Somministrazione per via intamuscolare (glutea): Piccola autoemoinfusione

3. Somministrazione per via rettale

4. Somministrazione per infiltrazione (Sottocutanea, intra-articolare, periarticolare, peritendinea, perinervosa etc)

5. Somministrazione per Insufflazione (Anale, Vaginale, Uterina, Uretrale, Articolare)

6. Somministrazione Topica ( Oli, creme etc)

7. Somministrazione Idropinica (Acqua Ozonizata)

 

 

Esempi di utilizzo dell’ozonoterapia.

 

Rivitalizzazione e Ringiovanimento

L’ozono è in grado di riattivare la circolazione sanguigna (specie quella del microcircolo capillare) ed è un rivitalizzante capace di infondere energia. Introdotto nel corpo mediante la Grande Auto Emo Infusione disintossica, ossigena le cellule, restituisce vitalità all’organismo. Questo grazie al legame tra l’ozono e i globuli rossi a cui segue il rilascio di ossigeno ai tessuti periferici. Per questi motivi l’ozono viene anche utilizzato nella prevenzione dell’invecchiamento cellulare, per ridurre rughe, macchie, smagliature, cellulite e per favorire l’elasticità della pelle.

Supporto nella Chemio/Radio Terapia

La chemioterapia (nota anche come “chemio”) è un tipo di cura dei tumori che utilizza dei farmaci in grado di attaccare e distruggere le cellule tumorali. La chemioterapia rallenta e talvolta riesce ad arrestare del tutto l’evoluzione della malattia, ma può danneggiare anche delle cellule sane e questo causa gli sgradevoli effetti collaterali. L’ossigeno-ozono, favorisce la rivitalizzazione delle cellule sane e ripulisce il sangue da tossine e microorganismi che possono accidentalemte penetrare in circolo.

Arteriopatie Periferiche

Le arteriopatie periferiche sono condizioni patologiche degli arti, per lo più inferiori, caratterizzate dall’ostruzione acuta o progressiva delle arterie a causa di emboli o placche aterosclerotiche. I sintomi compaiono in relazione all’aumento della richiesta di ossigeno al quale l’arto occluso non è in grado di far fronte. Nelle forme non acute può essere utile, in aggiunta ai farmaci, l’utilizzo della ozonoterapia per la sua capacità di migliorare l’ossigenazione dei tessuti ischemici.

Artrosi

L’artrosi è una malattia cronica degenerativa delle articolazioni ad evoluzione progressiva. È tra le cause più comuni di sintomatologia dolorosa e colpisce circa il 10% della popolazione adulta. Percentuale che sale al 50% dopo i 60 anni di età. Le articolazioni più colpite sono generalmente quelle più sottoposte ad usura a causa del peso corporeo, come le vertebre lombari e le ginocchia. L’articolazione interessata presenta alterazioni della cartilagine, con assottigliamento, fissurazione e formazione di zone di osteosclerosi nelle aree di carico.

Fibromialgia

La fibromialgia è una patologia d’origine ancora ignota che colpisce prevalentemente il sesso femminile. È spesso difficile da diagnosticare perché i suoi sintomi possono essere confusi con quelli di altre malattie: dolore cronico, rigidità, stanchezza fisica, a cui si aggiungono manifestazioni collaterali come cefalea, fotofobia, disturbi uditivi, turbe digestive, allergie, anomalie neurologiche e sbalzi di umore. Anche in questo caso l’ozono si è dimostrato efficace grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche in grado di migliorare l’ossigenazione cellulare e il microcircolo sanguigno.

Infezioni Antibiotico Resistenti

I batteri, come tutte le specie viventi, hanno capacità di adattamento ed hanno sviluppato maggiori capacità di resistenza agli antibiotici. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lanciato un allarme per denunciare il problema delle infezioni antibiotico resistenti. Il fenomeno è causato soprattutto dall’abuso di antibiotici che viene attuato nei paesi più avanzati, sia nell’ambito delle terapie rivolte all’uomo che negli allevamenti. In questo contesto, assumono grande importanza le qualità antibatteriche dell’ozono che è in grado di contrastare efficacemente la diffusione batterica e di operare in modo sinergico con gli antibiotici.

Insufficienza Venosa

L’insufficienza venosa è un disturbo della circolazione caratterizzato da un difficoltoso ritorno del sangue venoso al cuore. Si tratta di una condizione patologica evolutiva che l’approccio unicamente farmacologico non riesce a contrastare con successo. Per contro l’applicazione dell’ozono si è dimostrata efficace nei riguardi di molte patologie di origine vascolare, con un positivo riscontro anche sul piano della tollerabilità. Le tecniche di trattamento prevedono il prelievo di sangue da una vena e il suo successivo reinserimento in circolo dopo idonea ozonizzazione.

Dolore Cervicale

Il dolore cervicale si manifesta con nausea, bruciore, cefalea ed irradiazione alle braccia e alle spalle. Nei casi più importanti si possono sviluppare episodi di vertigine associati a sensazione di sbandamento. Può presentarsi in modo discontinuo a causa di posture scorrette, oppure può cronicizzare ripresentandosi frequentemente.

Ernia Del Disco e Lombosciatalgia

La lombosciatalgia è una condizione patologica che determina dolore nella parte bassa della schiena (zona lombare) a causa dell’irritazione o compressione del nervo sciatico. Dalla zona lombare il dolore può estendersi lungo i glutei e gli arti inferiori per arrivare fino al piede. La principale causa della lombosciatalgia può individuarsi nell’ernia del disco cui contribuiscono fattori come l’obesità, la vita sedentaria e l’età avanzata. La ozonoterapia consente di togliere l’infiammazione, decontrarre la muscolatura ed essiccare l’ernia ottenendo buoni risultati. L’ozono agisce infatti sui recettori nervosi rompendo i doppi legami di zolfo presenti nel disco fuoriuscito, che si avvia così ad un naturale e completo disseccamento. L’ernia diventa sempre più piccola e la compressione si riduce progressivamente.

Malattie Neurovascolari

La ozonoterapia è utile in ambito vascolare, soprattutto con riferimento agli arti e al cervello, ed è efficace nell’immediato trattamento post infarto e post ictus. Le malattie cerebro-vascolari rappresentano la seconda causa di demenza dopo il morbo di Alzheimer e le forme degenerative ad esso correlate. Dopo il trattamento con ossigeno e ozono, è stato costantemente osservato un miglioramento delle facoltà cognitive, della coordinazione motoria, della deambulazione e delle condizioni psichiche generali. Alleviando il peso di patologie che oggi, con l’aumento dell’età media della popolazione, hanno un’incidenza crescente.

Sindrome Da Affaticamento Cronico

La sindrome da affaticamento cronico (CFS) colpisce in Italia 300mila persone, quasi tutte donne. Insorge in seguito a un problema infettivo e si manifesta con i seguenti sintomi: profonda astenia non alleviata dal riposo, scarsa concentrazione e memoria, dolore ai muscoli, alle articolazioni e alle ghiandole linfonodali, faringite, mal di testa. L’infusione di ozono, aumentando la concentrazione di emoglobina ossigenata nel sangue, allevia il dolore muscolare e articolare, riduce la sensazione di spossatezza, migliora la memoria e la capacità di concentrazione.

Arteriosclerosi

L’arteriosclerosi è un ispessimento delle pareti interne dei vasi sanguigni che compare in conseguenza di vari fattori di rischio (età, dislipidemie, ipertensione arteriosa, diabete, ecc.). L’infiltrazione di sostanze nocive nelle pareti delle arterie determina un processo infiammatorio e una lesione dei vasi che, richiamando le piastrine, iniziano a formare le placche aterosclerotiche. Se non si correggono i fattori di rischio, queste aumentano gradualmente di volume fino ad occludere le arterie determinando ischemie, ictus, malattie coronariche e infarto.

Artrite Reumatoide

L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica che provoca dolore, tumefazione e rigidità articolare con compromissione, più o meno accentuata, della funzionalità e del movimento delle articolazioni interessate. Sebbene le articolazioni (dita, mani, polsi, piedi, ginocchia e caviglie) siano le parti dell’organismo più frequentemente coinvolte, l’infiammazione può svilupparsi anche in organi interni, come polmoni, reni, cuore e sistema nervoso. La malattia è progressiva, a patogenesi autoimmunitaria e di eziologia sconosciuta.

Coliti

La colite è un’infiammazione del colon, un tratto dell’intestino crasso. La parte più interessata dai fenomeni colitici è rappresentata dal colon discendente e dal sigma. Nella sua forma più lieve, la cosiddetta sindrome del colon irritabile, la colite è un disturbo piuttosto diffuso che interessa circa il 15% della popolazione. Nei casi più severi può trasformarsi in forma cronica (colite ulcerosa, morbo di Crohn) senza che all’origine vi sia una causa ben precisa. La sindrome del colon irritabile è conosciuta anche come colite nervosa, perché il più delle volte è causata da un forte stress psichico. I sintomi sono noti: dolore addominale associato a crampi, stitichezza e diarrea. Per questo tipo di problematica sono particolarmente indicate le insufflazioni rettali di ozono (in pratica dei clisteri di solo ossigeno/ozono), che sono in grado di regolare la flora batterica intestinale e ridurre l’infiammazione della parete dell’intestino.

Demenza Senile Precoce

La demenza senile è una patologia neurologica che comporta una progressiva perdita delle funzioni cerebrali. Si manifesta di solito dopo i 60 anni ma può insorgere anche prima di tale età, nel qual caso prende il nome di demenza senile precoce. È una condizione diffusa (si stima che, nel mondo, ne soffrano 18 milioni di anziani) che determina deficit cognitivi, motori e di memoria. I principali fattori di rischio, oltre l’età, sono l’appartenenza al sesso femminile (a causa della menopausa e della vita più lunga), il fumo, il colesterolo alto, l’ipertensione e l’abuso di alcol. L’Alzheimer rappresenta la tipica forma di demenza a insorgenza precoce.

Dolore Cronico

Per dolore cronico s’intende un dolore che persiste a lungo dopo la guarigione da una malattia. Esso pertanto non è più un sintomo, ma una vera e propria forma patologica che richiede un trattamento specifico. A proposito dell’efficacia della ozonoterapia, il celebre prof. Arthur C. Guyton, che fu presidente della Società Scientifica Americana di Fisiologia, ebbe a dichiarare: “Qualunque dolore, sofferenza o malattia deriva da un’insufficiente ossigenazione a livello cellulare. Incrementando la presenza di ossigeno, l’ozonoterapia risolve tale insufficienza”.

Infezioni Uroginecologiche

L’ossigeno ozono può essere efficacemente utilizzato anche in uroginecologia. Le mucose genitali sono infatti fisiologicamente umide e ricche di acqua, quindi altamente recettive all’uso dell’ozono. Vaginiti e vulviti acute e croniche, uretriti, herpes genitale, dispareunia, cistiti acute, croniche e post-operatorie: sono queste le patologie nelle quali l’ozono esercita i suoi potenti meccanismi d’azione: eliminazione di virus, batteri e funghi, effetto analgesico e antiinfiammatorio, stimolazione e riequilibrio del sistema immunitario, miglioramento della circolazione sanguigna nelle aree soggette al trattamento.

Parkinson

Il morbo di Parkinson è una patologia neurodegenerativa cronica caratterizzata da tremori, rigidità e riduzione della capacità motoria. Nelle fasi più avanzate i movimenti volontari diventano sempre più difficili e possono manifestarsi scialorrea, depressione, stipsi, demenza e allucinazioni. Questa patologia, che colpisce l’1% della popolazione italiana sopra i 60 anni, è dovuta alla degenerazione della sostanza nigra cerebrale, indispensabile per regolare la gradualità dei movimenti. La ozonoterapia migliora la perfusione cerebrale di ossigeno anche a livello dei nuclei della base dove si produce dopamina.

Trattamento delle infezioni delle ferite chirurgiche

Le infezioni delle ferite chirurgiche, causate da microrganismi opportunisti, sono complicanze assai frequenti in campo sanitario, correlate sovente all’esposizione all’ambiente ospedaliero. Tali infezioni determinano una più lunga degenza post-operatoria ed un aumento delle riospedalizzazioni. Grazie alle sue potenti proprietà antibatteriche e antivirali, l’ozono trova applicazione nella disinfezione degli ospedali e nel trattamento delle infezioni e delle ferite.

Riabilitazione Post-Ictus

L’ictus è un danno cerebrale causato dall’improvvisa interruzione dell’afflusso di sangue al cervello a causa della chiusura o della rottura di un’arteria. Nel primo caso si parla di infarto cerebrale o ictus ischemico, che è la forma più frequente; nel secondo caso si parla di emorragia cerebrale o ictus emorragico, che può condurre alla morte in oltre il 50% dei casi. L’ictus può provocare difficoltà nel movimento, nella vista, nel linguaggio o in altre funzioni controllate dal sistema nervoso. Il recupero è quasi sempre lento e graduale. La riabilitazione ha una durata variabile in funzione della gravità dell’ictus e delle condizioni generali del paziente.

SLA

La sclerosi laterale amiotrofica, o SLA, è una malattia neurodegenerativa di causa ignota che attacca progressivamente le cellule nervose deputate al controllo dei muscoli volontari. Ciò determina difficoltà di movimento, di deglutizione e, infine, di respirazione. Benché sia definita come malattia rara, in Italia vi sono circa 4.000 persone affette da SLA. In alcuni casi di questa gravissima condizione patologica l’uso terapeutico dell’ozono sembra poter rallentare l’evoluzione della malattia.

Stipsi

La stipsi consiste nel rallentamento della progressione del contenuto del colon, che determina difficoltà di espulsione dei prodotti della digestione. La stipsi può essere acuta (quindi temporanea e facilmente regredibile) e cronica. Il consumo di acqua ozonizzata è una delle vie di somministrazione dell’ozono previste dai protocolli medico-scientifici approvati dalla SIOOT. Bevendo dai due ai quattro bicchieri al giorno di acqua iperozonizzata si possono curare con successo le disbiosi intestinali (alterazioni degli enzimi e della flora batterica intestinale) che sono all’origine della stipsi. Per questo tipo di problematica sono particolarmente indicate le insufflazioni rettali di ozono (in pratica dei clisteri di solo ossigeno/ozono), che sono in grado di regolare la flora batterica intestinale e ridurre l’infiammazione della parete dell’intestino.

Ulcera Diabetica

L’ulcera diabetica è una lesione che può interessare i tessuti cutanei, sottocutanei e ossei. La sua localizzazione più comune è nel piede. Il piede diabetico è un quadro clinico di notevole complessità, dove le alterazioni vascolari e nervose che caratterizzano l’evoluzione della malattia sono all’origine di lesioni ulcerative spesso complicate da infezioni batteriche. Nella gran parte dei pazienti, dopo la terapia con ozono e medicazioni si ha la scomparsa dell’infezione batterica e la progressiva guarigione dell’ulcera, evitando il grave rischio di amputazione dell’arto.

Cellulite

L’ossigeno Ozono Terapia è da considerarsi trattamento ideale per debellare la cellulite. I suoi principali meccanismi d’azione sono i seguenti:

      • Scinde gli acidi lunghi grassi (non vi è farmaco o metodologia che abbia questa funzione).
      • Riattiva il microcircolo rendendo la gamba sgonfia e leggera.
      • L’Ozono ha azione antiedema.

 

Quante sedute?

In genere si pratica un ciclo di 12 sedute, di cui le prime sei al ritmo ideale di due sedute a settimana, per poi passare ad una seduta a settimana. Successivamente, in base alla gravità o alla tipologia del caso, si possono prospettare delle sedute di mantenimento (di solito mensili), o ulteriori cicli nell’arco dell’anno.

 

Può essere praticata per periodi prolungati?

L’ozono non induce i fenomeni di adattamento o di assuefazione tipici delle terapie farmacologiche ma, anzi, il suo effetto terapeutico si amplifica nel tempo.

 

Assumo già altri farmaci, posso associare l’ozonoterapia?

Certamente si! L’ozonoterapia è compatibile con qualunque altra terapia, per cui il paziente può iniziare subito i trattamenti, senza pericolo di interazione con altri farmaci. Con il progredire dei miglioramenti sarà poi eventualmente possibile ridurre i farmaci assunti o eliminarli del tutto se non più necessari.

 

Quanto è veloce nel curare?

In molti casi il beneficio è percepibile sin dalla prima seduta. In genere i miglioramenti sono progressivi, seppur con alti e bassi: è necessario quindi un certo numero di sedute perchè i benefici si stabilizzino. Può capitare che il miglioramenti siano così veloci che il paziente a volte è tentato di “mollare” la terapia prima del tempo; ma questo è un errore, perchè la eliminazione del dolore o del blocco è solo una parte della terapia, e se vogliamo nemmeno la più importante: infatti occorre ancora lavorare sulla malattia cronica di base, anche se si sta bene, per consolidare nel tempo i benefici e impedire le recidive.

Sin dalle prime applicazioni il paziente avverte un senso generale di benessere e di vitalità.

 

È dolorosa?

Molte modalità di applicazione dell’Ozonoterapia sono assolutamente indolori: si pensi alla insufflazione rettale, all’autoemoterapia, alle applicazioni locali tramite sacchetto, acqua o olio ozonizzati. Nell’utilizzo mediante mesoterapia tutto dipende dalla concentrazione alla quale viene utilizzato: iniziando con basse concentrazioni e piccoli volumi il fastidio è minimo (lieve bruciore e modesto arrossamento). Con le prime applicazioni, può permanere subito dopo l’iniezione un senso di pesantezza o indolenzimento della parte, che scompare a fine giornata. La concentrazione di ozono viene adattata caso per caso, secondo la sensibilità e la risposta del paziente.

 

Per quali pazienti non è indicata?

I pazienti affetti da favismo non devono essere trattati con autoemoinfusione. I pazienti affetti da ipertiroidismo (non controllato) devono prima attendere la remissione del quadro clinico. Inoltre, per un generale principio di precauzione, si è deciso di non praticarla in gravidanza.

Al di fuori di questi pochi casi, non vi sono controindicazioni di sorta: qualunque età e condizione patologica è compatibile con la Ozonoterapia.

 

Può essere applicata ai bambini?

Sì, l’insufflazione rettale è ben tollerata ed è molto efficace nella regolazione del sistema immunitario.

 

 

QUALE VALIDAZIONE SCIENTIFICA?

L’Ozonoterapia è attualmente insegnata nelle università italiane, attraverso Master universitari di II livello (Università di Pavia e Napoli), e corsi di perfezionamento (Università di di Siena e Roma). È praticata in molte ASL e strutture ospedaliere, fra cui il Primo Policlinico di Napoli (dove esiste un Ambulatorio di Ossigeno-Ozono Terapia), l’Ospedale Niguarda di Milano e l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, per citarne alcuni. Gli studi scientifici pubblicati sono sempre più numerosi. Tutto ciò non impedisce che l’Ozonoterapia sia ancora poco conosciuta dai medici e che venga ignorato il suo vero potenziale terapeutico.

      • Vi sono evidenze sul ruolo dell’ozono come potente agente anti-patogeno verso batteri (Giuliani et al., 2018), ma anche virus, funghi, lieviti e protozoi.
        Per quanto riguarda i virus, O3 danneggia, attraverso il processo di perossidazione, il capside virale e interrompe il ciclo riproduttivo, impedendo il contatto tra il virus e la cellula. E’ stato osservato che i virus con rivestimento lipidico sono i piu’ sensibili. (Akey 1985; Shinriki 1988; Vaughn 1990; Wells 1991; Carpendale 1991).
      • pazienti HIV trattati con ozono hanno presentato una riduzione 11-log della carica virale. Wells et al. (1991)
      • Nei pazienti con epatite C dopo diversi mesi di trattamento con ozono si e’ evidenziato un miglioramento degli enzimi epatici (Viebahn 1999; Amato 2000).
      • Ceppi virali con envelope [herpes simplex di tipo 1 McIntyre (HSV-1), ceppo vaccino Elstree (VAC), virus della stomatite vescicolare Indiana (VSV), influenza A (H1N1) A/WS/33], che privi di envelope [adenovirus umano tipo2 (Ad2) dopo ozonizzazione, hanno perso fino a 6 log10 di particelle infettive in 15 minuti, mentre VAC e influenza A fino a 5 log10 in 40 minuti e 30 minuti, rispettivamente. Ad2 ha perso fino a 5 log10 in 60 min. Le concentrazioni di Malondialdeide (MDA), un sottoprodotto della perossidazione, risultavano inversamente correlate con l’infettività del virus, dato che le concentrazioni di MDA aumentavano con l’aumentare del tempo di esposizione del virus all’O3. Le immagini al microscopio elettronico a trasmissione di Ad2, HSV-1, VAC e VSV hanno confermato i drastici cambiamenti morfologici risultanti dopo il trattamento con O3. (Ohmine, 2005)
      • Il nostro sistema immunitario produce O3 da parte degli anticorpi per attivare la loro capacità battericida (Babior et al., 2003; Lerner ed Eschenmoser, 2003; Wentworth et al., 2002).
      • È noto che O3 stimola l’immunità cellulare e umorale attraverso l’attivazione dei pathway legati ai fattori trascrizionali NFAT (nuclear factor activated T-cells) e AP-1 (Activated Protein-1) (Reth, 2002). NFAT e AP-1 sono cruciali fattori responsabili di indurre la trascrizione dei geni legati alle citochine: Interleuchine- (IL) -2, IL-6, IL-8, Fattore di necrosi tumorale-α (TNF-α), Interferone-γ (IFN -γ). Queste citochine svolgono potenti funzioni pro-infiammatorie, hanno capacità chemiotattica di promuovere l’aggregazione e infiltrazioni e migliorano la fagocitosi di neutrofili, linfociti, macrofagi e altre cellule infiammatorie per inattivare patogeni locali.
      • È noto che O3 blocca i processi di infiammazione attraverso vie molecolari legate a Nf-kB (Nuclear Factor-kB) e Nfr2 (Nuclear Factor (erythroid-derived 2)-like 2). NF-κB e Nrf2 fanno parte di un’importante rete di fattori di trascrizione e proteine regolatrici che modulano l’espressione di una vasta gamma di geni, compresi quelli associati alle risposte infiammatorie. L’attivazione di Nf-kB favorisce la trascrizione di geni legati alle citochine pro-infiammatorie, mentre O3 esercita la sua capacità anti-infiammatoria e di conseguenza anti-apoptotica, bloccando l’azione di NF-κB (Karouzakis et al., 2006; Vaillant et 2006 al., 2013).
      • L’ozono agisce come anti-infiammatorio e come antiossidante, attraverso l’attivazione del pathway Nfr2. O3 attiva Nrf2 (Galiè et al., 2018), che a sua volta trasloca al nucleo, dimmerizza e si lega alle regioni ARE (Anti-oxidant Response Elements) di geni che codificano diversi enzimi anti-ossidanti: Superoxido dismutasi (SOD), Glutatione (GSH), Glutatione -S-Transferasi (GST), catalasi, glutammato-cisteina ligasi (GCL), eme ossigenasi 1 (HO-1), NADPH: chinone ossidoreduttasi 1 (NQO1), enzimi di fase II del metabolismo dei farmaci e proteine da shock termico (HSP). HO-1 è un enzima che codifica il gene che catalizza la degradazione dell’eme a monossido di carbonio (CO), che a sua volta inibisce la via NF-kB, provocando una ridotta espressione di citochine pro-infiammatorie. HO-1 attiva direttamente le citochine antinfiammatorie.
      • Numerose evidenze supportano l’ipotesi che la terapia dell’ossigeno-ozono (O2-O3) potrebbe rappresentare un trattamento efficace contro il COVID-19. scientifiche (revisione in Scassellati et al., 2020)
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Linee guida in Ozonoterapia

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La Grande Autoemoinfusione

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