Tutto ciò che sperimentiamo (e che entra a far parte nel bene e nel male del nostro vissuto), dipende solo in minima parte da ciò che abbiamo intorno. Il modo in cui vediamo, ascoltiamo, tocchiamo e gustiamo dipende soprattutto da come le esperienze, l’educazione, la scuola e l’ambiente, ci hanno portato a crearci una serie di istruzioni (che in PNL si chiamano convinzioni, mappe o modelli del mondo), che ci spingono ad interpretare i fatti della vita. Con una metafora, possiamo dire che la vista ci fa vedere le cose, ma sono poi le nostre convinzioni che ci fanno scegliere ed apprezzare quello che vediamo.
Le nostre “convinzioni” rappresentano le mappe che usiamo per muoverci nella vita. Il rendersi conto che queste mappe non sono il mondo reale, ma solo una sua ricostruzione, è una delle più grandi scoperte che ognuno di noi può fare. Non esistono mappe giuste o sbagliate, ma solo mappe diverse tra loro. Le mappe migliori sono quelle più dettagliate, che ci permettono di muoverci vedendo tutti i percorsi disponibili e quindi quelle che ci danno la maggiore libertà di scelta.
L’essenza concettuale che rende la PNL (programmazione neuro linguistica) molto più di una metodica operativa, può essere riassunta in 3 punti chiave:
- Ogni essere umano possiede già tutte le risorse necessarie per intraprendere i miglioramenti desiderati. Anche quando mancano le competenze, in ognuno di noi sono presenti risorse inaspettate che possono dare accesso a nuove competenze.
- Tutto quello che ognuno riceve nella vita, anche se apparentemente negativo, rappresenta un risultato e quindi (se debitamente interpretato ed utilizzato) un’ insegnamento.
- I comportamenti non sono altro che la conseguenza del modello del mondo che ognuno di noi si è costruito. Ogni nostra azione nasce sempre con un intento positivo, ma sarà poi il suo successivo sviluppo all’interno del proprio modello di mondo, distorto, limitato o altro ancora, che ne determinerà il reale impatto.