Cibo e salute: Siamo quello che mangiamo

Ludwig Feuerbach, un filosofo dell’800, affermava che l’uomo è ciò che mangia, per sottolineare che il cibo è alla base di tutti i processi vitali dell’organismo. In realtà l’alimentazione è qualcosa di molto più complesso di un semplice fenomeno biologico: se è vero che tutti abbiamo esigenze nutrizionali simili, è altrettanto vero che le differenze culturali dei popoli hanno portato a stili alimentari del tutto diversi tra loro.  L’idea di associare all’alimentazione il mantenimento e la cura della salute è connesso alla nascita della civiltà in ogni parte del mondo. Nella storia della dietetica, ritroviamo cibi consigliati per la loro analogia con il corpo umano e cibi consigliati per il loro valore farmacologico e la loro comprovata attività terapeutica. Un esempio è quello dell’utilizzo della barbabietola rossa nella cura dell’anemia, dall’uso del cioccolato come antidepressivo (per il suo elevato contenuto di serotonina) e ci sono ancora alcune culture, come quella cinese,  che si avvalgono di particolari diete per la cura di delle malattie: in queste culture non esiste una distinzione netta tra alimenti e e sostanze terapeutiche, a conferma che il cibo altro non è che la medicina che ogni persona assume quotidianamente più volte al giorno.  Dietetica e farmacologia sono due branche strettamente collegate nell’arte del curare .

Un’alimentazione salutare è quella che fornisce livelli ideali di tutti gli elementi nutritivi e riduce al minimo  le componenti nocive per la salute, come zucchero, grassi saturi, colesterolo, sale e additivi alimentari. Una dieta sana deve essere ricca di cibi naturali e non lavorati. Le moderne tecniche di coltivazione intensiva hanno portato da un lato ad un aumento dei raccolti e, dall’altro, ad un impoverimento  ed a una contaminazione del terreno, dei campi, fiumi, falde sotterranee, sorgenti e pozzi. Inoltre, le coltivazioni intensive hanno portato ad un cambiamento nella composizione di frutta e verdura ed è per questo che scegliere alimenti biologici, significa alimentarsi con prodotti più ricchi di minerali e vitamine.

Un discorso a parte meritano i cibi transgenici, modificati geneticamente per essere più resistenti alle malattie. Crescono più rapidamente e sono di più grandi dimensioni ma ci sottopongono ad alcuni possibili rischi tra cui allergie ed aumentata resistenza agli antibiotici. I dubbi sulla sicurezza di questo tipo di alimenti si stanno diffondendo sempre più. L’alimentazione, in una visione psicosomatica ed olistica, è certamente fondata su una prospettiva di tipo biochimico e farmacologico, ma si riallaccia idealmente alla più tradizionale visione della concezione dell’alimentazione stessa.

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